Kyra

Angelo Greco

IT
it
Followers
1.2m
Average Views
5.9k
Engagement Rate
4.0%
Angelo Greco, @angelogrecoofficial on TikTok, is a charismatic personality known for his relatable comedy skits and observational humor. He often pokes fun at everyday situations, drawing viewers in with his expressive reactions and witty commentary. His content is consistently funny and engaging.
Performance
Related Profiles
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Multe. È appena uscita una sentenza della cassazione che spiega come funziona la tolleranza per il tutor.  La Suprema Corte ha chiarito che il Tutor, il sistema informativo per il controllo della velocità media su un tratto autostradale, rientra a pieno titolo, al pari dell’autovelox (che rileva la velocità istantanea in un punto preciso), tra i dispositivi disciplinati dagli articoli 142 e 148 del Codice della Strada. Per tutti questi strumenti, l’articolo 345 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada (DPR 16 dicembre 1992, n. 495) prevede l’applicazione di una riduzione al valore della velocità rilevata. Questa riduzione è pari al 5%, con un minimo inderogabile di 5 chilometri orari. Ciò significa che, se la tua velocità è di 100 km/h, la velocità considerata ai fini della sanzione sarà 95 km/h; se è di 50 km/h, verrà considerata 45 km/h (il 5% di 50 è 2.5, ma si applica il minimo di 5 km/h). La Cassazione ha dunque accolto il ricorso della Prefettura, cassando la sentenza del Tribunale e rinviando la causa a un nuovo giudice di merito. Quest’ultimo dovrà attenersi al principio stabilito dalla Suprema Corte, ovvero che il margine di tolleranza del 5% (con un minimo di 5 km/h) si applica uniformemente a tutti i dispositivi di rilevazione della velocità, inclusi i sistemi come il Tutor, e che la multa e la decurtazione dei punti sono legittime se l’eccesso di velocità supera tale margine. La decisione mette fine a interpretazioni locali che tentavano di applicare tolleranze maggiori per le rilevazioni di velocità media. #tutor #multa #autovelox #legge #codicedellastrada #polizia
Multe. È appena uscita una sentenza della cassazione che spiega come funziona la tolleranza per il tutor. La Suprema Corte ha chiarito che il Tutor, il sistema informativo per il controllo della velocità media su un tratto autostradale, rientra a pieno titolo, al pari dell’autovelox (che rileva la velocità istantanea in un punto preciso), tra i dispositivi disciplinati dagli articoli 142 e 148 del Codice della Strada. Per tutti questi strumenti, l’articolo 345 del regolamento di esecuzione del Codice della Strada (DPR 16 dicembre 1992, n. 495) prevede l’applicazione di una riduzione al valore della velocità rilevata. Questa riduzione è pari al 5%, con un minimo inderogabile di 5 chilometri orari. Ciò significa che, se la tua velocità è di 100 km/h, la velocità considerata ai fini della sanzione sarà 95 km/h; se è di 50 km/h, verrà considerata 45 km/h (il 5% di 50 è 2.5, ma si applica il minimo di 5 km/h). La Cassazione ha dunque accolto il ricorso della Prefettura, cassando la sentenza del Tribunale e rinviando la causa a un nuovo giudice di merito. Quest’ultimo dovrà attenersi al principio stabilito dalla Suprema Corte, ovvero che il margine di tolleranza del 5% (con un minimo di 5 km/h) si applica uniformemente a tutti i dispositivi di rilevazione della velocità, inclusi i sistemi come il Tutor, e che la multa e la decurtazione dei punti sono legittime se l’eccesso di velocità supera tale margine. La decisione mette fine a interpretazioni locali che tentavano di applicare tolleranze maggiori per le rilevazioni di velocità media. #tutor #multa #autovelox #legge #codicedellastrada #polizia
22.7k
1.22%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: CANONE RAI: COME RISPARMIARE SUBITO 45 euro Ma attenzione. Hai termine fino al 30 giugno. Ecco cosa devi sapere per ottenere lo sconto o non pagare del tutto  #legge #canonerai #rai
CANONE RAI: COME RISPARMIARE SUBITO 45 euro Ma attenzione. Hai termine fino al 30 giugno. Ecco cosa devi sapere per ottenere lo sconto o non pagare del tutto #legge #canonerai #rai
1.3m
4.35%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: COSA SI RISCHIA SE SI VIENE SCOPERTI A COPIARE ALL’ESAME DI MATURITÀ?
 
 Copiare durante esami e concorsi pubblici in Italia è un reato, previsto da una legge molto vecchia ma ancora in vigore, la Legge n. 475 del 1925. Tale condotta comporta non solo l’esclusione dall’esame ma anche una condanna penale. Tale aspetto è spesso ignorato da molti studenti (e forse anche dai loro genitori).
 
 La legge punisce con la reclusione da tre mesi a un anno chiunque presenti come propri lavori, dissertazioni, o tesi che siano opera di altri.
 
 Cosa significa in pratica? Il reato è procedibile d’ufficio: non serve la denuncia di nessuno. L’insegnante di una scuola pubblica o equiparata che si accorge della copiatura, in qualità di pubblico ufficiale, ha l’obbligo di denunciare il fatto alle autorità competenti (Polizia o Procura della Repubblica).
 
 Potrebbe essere punito a titolo di concorso nel reato anche lo studente che passa il compito o che fornisce le risposte.
 
 Questo monito è particolarmente importante oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale. Cedere alla tentazione di portare con sé smartphone, smartwatch o altri dispositivi elettronici per consultare di nascosto una chat AI potrebbe costare molto caro, non solo dal punto di vista del percorso scolastico, ma anche da quello penale.
 
 #legge #esame #maturità #concorsi #concorsipubblici #scuola #università
COSA SI RISCHIA SE SI VIENE SCOPERTI A COPIARE ALL’ESAME DI MATURITÀ? Copiare durante esami e concorsi pubblici in Italia è un reato, previsto da una legge molto vecchia ma ancora in vigore, la Legge n. 475 del 1925. Tale condotta comporta non solo l’esclusione dall’esame ma anche una condanna penale. Tale aspetto è spesso ignorato da molti studenti (e forse anche dai loro genitori). La legge punisce con la reclusione da tre mesi a un anno chiunque presenti come propri lavori, dissertazioni, o tesi che siano opera di altri. Cosa significa in pratica? Il reato è procedibile d’ufficio: non serve la denuncia di nessuno. L’insegnante di una scuola pubblica o equiparata che si accorge della copiatura, in qualità di pubblico ufficiale, ha l’obbligo di denunciare il fatto alle autorità competenti (Polizia o Procura della Repubblica). Potrebbe essere punito a titolo di concorso nel reato anche lo studente che passa il compito o che fornisce le risposte. Questo monito è particolarmente importante oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale. Cedere alla tentazione di portare con sé smartphone, smartwatch o altri dispositivi elettronici per consultare di nascosto una chat AI potrebbe costare molto caro, non solo dal punto di vista del percorso scolastico, ma anche da quello penale. #legge #esame #maturità #concorsi #concorsipubblici #scuola #università
198.3k
4.29%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Marcare una persona con il succhiotto, è reato di violenza sessuale  ##reato##succhiotto##legge##amore
Marcare una persona con il succhiotto, è reato di violenza sessuale ##reato##succhiotto##legge##amore
251.0k
8.77%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Il ricorso è accolto ma ho perso la giovinezza. Storia di un capibara alle prese con la giustizia italiana  #legge #capibara #giustizia
Il ricorso è accolto ma ho perso la giovinezza. Storia di un capibara alle prese con la giustizia italiana #legge #capibara #giustizia
4.5k
2.53%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: “I referendum abrogativi. Dove per dire sì devi votare no. E per dire no devi votare sì. Come uno che va a sposarsi e il prete dice: ‘La vuoi mandare a cagare?’ ‘No’. ‘E allora vi dichiaro marito e moglie’.” Ecco perché in Italia i referendum naufragano: nessuno ci capisce niente. La domanda è scritta in legalese, la risposta è il contrario di quello che pensi, e il rischio di sbagliare è altissimo. È come chiedere a un panettiere se un paziente ha bisogno di una protesi al ginocchio. Non è che non vuole decidere. È che non ha gli strumenti per farlo. In più, se non vota il 50% degli aventi diritto, il referendum è nullo. Quindi basta un po’ di confusione — e magari una bella giornata di sole — per buttare via tutto. Risultato? Una democrazia diretta che più che “diretta”, è direttamente incomprensibile. E alla fine decide sempre qualcun altro #referendum #legge
“I referendum abrogativi. Dove per dire sì devi votare no. E per dire no devi votare sì. Come uno che va a sposarsi e il prete dice: ‘La vuoi mandare a cagare?’ ‘No’. ‘E allora vi dichiaro marito e moglie’.” Ecco perché in Italia i referendum naufragano: nessuno ci capisce niente. La domanda è scritta in legalese, la risposta è il contrario di quello che pensi, e il rischio di sbagliare è altissimo. È come chiedere a un panettiere se un paziente ha bisogno di una protesi al ginocchio. Non è che non vuole decidere. È che non ha gli strumenti per farlo. In più, se non vota il 50% degli aventi diritto, il referendum è nullo. Quindi basta un po’ di confusione — e magari una bella giornata di sole — per buttare via tutto. Risultato? Una democrazia diretta che più che “diretta”, è direttamente incomprensibile. E alla fine decide sempre qualcun altro #referendum #legge
6.3k
5.5%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: il fisco può controllare le spese sul tuo conto corrente? #agenziadelleentrate #fisco #conto #contocorrente #legge #accertamenti
il fisco può controllare le spese sul tuo conto corrente? #agenziadelleentrate #fisco #conto #contocorrente #legge #accertamenti
182.6k
3.65%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Come non farsi chiedere i documenti dalla polizia! Un vecchio trucco che usavo quando ero giovane e distratto. ATTENZIONE: ⛔️ non fatelo a casa. Vi racconto solo ciò che facevo io. Ma non dovete imitarmi 😂😂 #legge #polizia #codicedellastrada #multa
Come non farsi chiedere i documenti dalla polizia! Un vecchio trucco che usavo quando ero giovane e distratto. ATTENZIONE: ⛔️ non fatelo a casa. Vi racconto solo ciò che facevo io. Ma non dovete imitarmi 😂😂 #legge #polizia #codicedellastrada #multa
287.2k
9.3%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok
916.8k
5.27%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok
59.4k
2.63%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Sei risultato positivo alla cannabis, ma eri perfettamente lucido alla guida. Ti ritirano la patente. Sembra la fine del mondo, una condanna automatica. Ma se ti dicessi che un giudice ha appena detto “No, non ci sto!” e ha restituito la patente a un motociclista proprio in questa situazione? Oggi parliamo di una sentenza che sta facendo tremare il nuovo Codice della Strada e che potrebbe cambiare le regole del gioco per migliaia di automobilisti.
 
 Allora, la storia arriva da Asti, Piemonte, e potrebbe fare da apripista. Un motociclista fa un incidente, viene sottoposto ad analisi e risulta positivo ai cannabinoidi. Automaticamente, come prevede la legge, la Polizia gli ritira la patente e la Prefettura gliela sospende. Fine della storia? Nemmeno per sogno.
 
 Il suo avvocato fa ricorso e il giudice di pace fa una cosa clamorosa: gli restituisce immediatamente la patente! Perché? Il punto chiave è una parolina magica: “lucido”. Dalla documentazione medica è emerso in modo chiaro che, al momento della guida, il conducente non era in stato di alterazione. Era positivo, sì, ma era perfettamente lucido. E per il giudice, se non c’è alterazione, il ritiro e la sospensione immediata della patente sono illegittimi.
 
 Ma com’è possibile, se la legge è così severa? Qui sta il paradosso. Il nuovo articolo 187 del Codice della Strada, riformato a fine 2024, è durissimo: non punisce solo chi guida “sotto l’effetto di”, ma chi guida “dopo aver fatto uso” di sostanze. Questo significa che le tracce possono rimanere nel tuo organismo per giorni, e se ti beccano sei in un guaio, anche se sei completamente sobrio. Basta, secondo una circolare ministeriale, la presenza di “metaboliti attivi” per far scattare la denuncia penale e la sospensione della patente.
 
#multa #canna #maria #codicedellastrada #legge #polizia
Sei risultato positivo alla cannabis, ma eri perfettamente lucido alla guida. Ti ritirano la patente. Sembra la fine del mondo, una condanna automatica. Ma se ti dicessi che un giudice ha appena detto “No, non ci sto!” e ha restituito la patente a un motociclista proprio in questa situazione? Oggi parliamo di una sentenza che sta facendo tremare il nuovo Codice della Strada e che potrebbe cambiare le regole del gioco per migliaia di automobilisti. Allora, la storia arriva da Asti, Piemonte, e potrebbe fare da apripista. Un motociclista fa un incidente, viene sottoposto ad analisi e risulta positivo ai cannabinoidi. Automaticamente, come prevede la legge, la Polizia gli ritira la patente e la Prefettura gliela sospende. Fine della storia? Nemmeno per sogno. Il suo avvocato fa ricorso e il giudice di pace fa una cosa clamorosa: gli restituisce immediatamente la patente! Perché? Il punto chiave è una parolina magica: “lucido”. Dalla documentazione medica è emerso in modo chiaro che, al momento della guida, il conducente non era in stato di alterazione. Era positivo, sì, ma era perfettamente lucido. E per il giudice, se non c’è alterazione, il ritiro e la sospensione immediata della patente sono illegittimi. Ma com’è possibile, se la legge è così severa? Qui sta il paradosso. Il nuovo articolo 187 del Codice della Strada, riformato a fine 2024, è durissimo: non punisce solo chi guida “sotto l’effetto di”, ma chi guida “dopo aver fatto uso” di sostanze. Questo significa che le tracce possono rimanere nel tuo organismo per giorni, e se ti beccano sei in un guaio, anche se sei completamente sobrio. Basta, secondo una circolare ministeriale, la presenza di “metaboliti attivi” per far scattare la denuncia penale e la sospensione della patente. #multa #canna #maria #codicedellastrada #legge #polizia
355.5k
10.19%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok
10.3k
5.97%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: Certamente! Ho analizzato con la massima cura il testo che mi hai fornito, ricco di dettagli tecnici e riferimenti giurisprudenziali. Sono pronto a trasformarlo in una guida completa e dettagliata, rispettando tutte le tue preziose indicazioni, inclusa quella di inserire esempi pratici per chiarire i concetti più complessi. L'introduzione sarà particolarmente curata per contestualizzare bene il titolo, come da tua richiesta, e ogni singolo riferimento troverà il suo preciso collocamento nel testo. E, come sempre, la parola che abbiamo concordato di evitare non sarà utilizzata. ## Matrimonio nullo: l'assegno all'ex si paga ancora? (2025) **Abstract:** Se il tuo matrimonio viene annullato da una sentenza (civile o ecclesiastica), devi continuare a pagare l'assegno di mantenimento o divorzile? E puoi riavere indietro i soldi già versati? Guida completa e aggiornata al 17 giugno 2025 alle complesse conseguenze economiche della nullità. Immagina questa situazione: tu e il tuo ex coniuge siete separati o avete già divorziato. C'è un provvedimento del giudice che ti obbliga a versare un assegno mensile, e tu hai sempre pagato puntualmente. Ma un giorno, arriva una sentenza che rimescola tutte le carte in tavola: il vostro matrimonio viene dichiarato **nullo**, come se non fosse mai esistito. Questo accade, ad esempio, quando la Sacra Rota annulla un matrimonio concordatario e la sentenza ecclesiastica viene resa efficace in Italia (la cosiddetta "delibazione"). A questo punto, sorgono una serie di domande tanto logiche quanto cariche di implicazioni economiche: **se il matrimonio viene annullato, bisogna pagare l'assegno di mantenimento? E se si era già divorziati? E, soprattutto, si ha diritto alla restituzione di quanto già versato?** La risposta che arriva dalla legge e dalla giurisprudenza è complessa e distingue nettamente tra assegno di separazione, assegno di divorzio e somme già pagate. ### L'annullamento del matrimonio cancella l'obbligo di pagare l'assegno di mantenimento stabilito con la separazione? Sì, su questo punto la giurisprudenza è consolidata e la risposta è netta. La dichiarazione di nullità del matrimonio, una volta diventata definitiva, **travolge e fa cessare l'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento** che era stato stabilito in sede di separazione personale. * **Perché?** La ragione è puramente giuridica. La separazione, a differenza del divorzio, non scioglie il vincolo matrimoniale, ma ne sospende solo alcuni effetti. L'assegno di mantenimento in fase di separazione si fonda proprio sul **dovere di assistenza materiale che deriva dal vincolo coniugale ancora esistente**. Se una sentenza dichiara che quel vincolo era nullo fin dall'origine (*ex tunc*), viene a mancare il presupposto giuridico stesso su cui si basava l'obbligo di mantenimento. Se non c'è mai stato un matrimonio valido, non può esistere un dovere di assistenza materiale tra coniugi separati (**Tribunale Ordinario Catanzaro, sez. 1, sentenza n. 1750/2018**; **Corte di Appello di Bari, Sentenza n.613 del 24 aprile 2024**). Se la sentenza di nullità interviene mentre è ancora in corso la causa di separazione, il giudice dichiarerà la "cessazione della materia del contendere" per la domanda di separazione e per tutte le richieste economiche a essa collegate. ### E cosa succede, invece, all'assegno di divorzio se il matrimonio viene dichiarato nullo? Qui la situazione è molto più complessa e la risposta è: **dipende**. A differenza dell'assegno di separazione, l'assegno di divorzio non si fonda più sul dovere di assistenza coniugale, ma su un principio di **solidarietà post-coniugale**, che ha una funzione assistenziale, compensativa e perequativa, basata sul contributo dato da ciascun coniuge alla vita familiare. Il fattore determinante per capire se l'assegno di divorzio "sopravvive" alla nullità del matrimonio è il **giudicato**, cioè il momento in cui le rispettive sentenze (quella di divorzio e quella di delibazione della nullità) diventano d
Certamente! Ho analizzato con la massima cura il testo che mi hai fornito, ricco di dettagli tecnici e riferimenti giurisprudenziali. Sono pronto a trasformarlo in una guida completa e dettagliata, rispettando tutte le tue preziose indicazioni, inclusa quella di inserire esempi pratici per chiarire i concetti più complessi. L'introduzione sarà particolarmente curata per contestualizzare bene il titolo, come da tua richiesta, e ogni singolo riferimento troverà il suo preciso collocamento nel testo. E, come sempre, la parola che abbiamo concordato di evitare non sarà utilizzata. ## Matrimonio nullo: l'assegno all'ex si paga ancora? (2025) **Abstract:** Se il tuo matrimonio viene annullato da una sentenza (civile o ecclesiastica), devi continuare a pagare l'assegno di mantenimento o divorzile? E puoi riavere indietro i soldi già versati? Guida completa e aggiornata al 17 giugno 2025 alle complesse conseguenze economiche della nullità. Immagina questa situazione: tu e il tuo ex coniuge siete separati o avete già divorziato. C'è un provvedimento del giudice che ti obbliga a versare un assegno mensile, e tu hai sempre pagato puntualmente. Ma un giorno, arriva una sentenza che rimescola tutte le carte in tavola: il vostro matrimonio viene dichiarato **nullo**, come se non fosse mai esistito. Questo accade, ad esempio, quando la Sacra Rota annulla un matrimonio concordatario e la sentenza ecclesiastica viene resa efficace in Italia (la cosiddetta "delibazione"). A questo punto, sorgono una serie di domande tanto logiche quanto cariche di implicazioni economiche: **se il matrimonio viene annullato, bisogna pagare l'assegno di mantenimento? E se si era già divorziati? E, soprattutto, si ha diritto alla restituzione di quanto già versato?** La risposta che arriva dalla legge e dalla giurisprudenza è complessa e distingue nettamente tra assegno di separazione, assegno di divorzio e somme già pagate. ### L'annullamento del matrimonio cancella l'obbligo di pagare l'assegno di mantenimento stabilito con la separazione? Sì, su questo punto la giurisprudenza è consolidata e la risposta è netta. La dichiarazione di nullità del matrimonio, una volta diventata definitiva, **travolge e fa cessare l'obbligo di corrispondere l'assegno di mantenimento** che era stato stabilito in sede di separazione personale. * **Perché?** La ragione è puramente giuridica. La separazione, a differenza del divorzio, non scioglie il vincolo matrimoniale, ma ne sospende solo alcuni effetti. L'assegno di mantenimento in fase di separazione si fonda proprio sul **dovere di assistenza materiale che deriva dal vincolo coniugale ancora esistente**. Se una sentenza dichiara che quel vincolo era nullo fin dall'origine (*ex tunc*), viene a mancare il presupposto giuridico stesso su cui si basava l'obbligo di mantenimento. Se non c'è mai stato un matrimonio valido, non può esistere un dovere di assistenza materiale tra coniugi separati (**Tribunale Ordinario Catanzaro, sez. 1, sentenza n. 1750/2018**; **Corte di Appello di Bari, Sentenza n.613 del 24 aprile 2024**). Se la sentenza di nullità interviene mentre è ancora in corso la causa di separazione, il giudice dichiarerà la "cessazione della materia del contendere" per la domanda di separazione e per tutte le richieste economiche a essa collegate. ### E cosa succede, invece, all'assegno di divorzio se il matrimonio viene dichiarato nullo? Qui la situazione è molto più complessa e la risposta è: **dipende**. A differenza dell'assegno di separazione, l'assegno di divorzio non si fonda più sul dovere di assistenza coniugale, ma su un principio di **solidarietà post-coniugale**, che ha una funzione assistenziale, compensativa e perequativa, basata sul contributo dato da ciascun coniuge alla vita familiare. Il fattore determinante per capire se l'assegno di divorzio "sopravvive" alla nullità del matrimonio è il **giudicato**, cioè il momento in cui le rispettive sentenze (quella di divorzio e quella di delibazione della nullità) diventano d
302.3k
5.88%
A post by @angelogrecoofficial on TikTok caption: LE BUGIE DEI CALL CENTER
 Quanto tempo ha un call center per chiedere un pagamento?
 Di regola la prescrizione è di 10 anni. Ma se si tratta di abbonamenti e altri pagamenti periodici, la prescrizione è di 5 anni. È il caso ad esempio delle bollette del telefono.
 C’è però l’eccezione delle bollette di luce, acqua e gas che si prescrivono in 2 anni. 
 Spetta al creditore dimostrare di aver interrotto i termini di prescrizione con una lettera raccomandata a/r o una pec con una diffida
 #legge #debito #debiti #bollette #callcenter #luce #acqua #gas #telefono
LE BUGIE DEI CALL CENTER Quanto tempo ha un call center per chiedere un pagamento? Di regola la prescrizione è di 10 anni. Ma se si tratta di abbonamenti e altri pagamenti periodici, la prescrizione è di 5 anni. È il caso ad esempio delle bollette del telefono. C’è però l’eccezione delle bollette di luce, acqua e gas che si prescrivono in 2 anni. Spetta al creditore dimostrare di aver interrotto i termini di prescrizione con una lettera raccomandata a/r o una pec con una diffida #legge #debito #debiti #bollette #callcenter #luce #acqua #gas #telefono
782.3k
2.23%

start an influencer campaign that drives genuine engagement